Proteine: se le conosci NON le eviti

Le proteine o protidi rappresentano uno dei macronutrienti fondamentali per la nostra alimentazione, assieme ai carboidrati e ai lipidi. Il loro nome deriva dalla parola greca Protos, cioè “primario” il che ci suggerisce l’importanza della loro corretta assunzione quotidiana.

I protidi sono composti da catene di molecole più piccole, dette amminoacidi, legate tra loro attraverso un legame peptidico. Gli amminoacidi che costituiscono le proteine degli organismi viventi sono 20, di cui 8 sono detti essenziali perché l’essere umano non riesce a sintetizzarli in quantità sufficiente a far fronte ai propri bisogni. In base alla specifica sequenza di amminoacidi costituenti la catena peptidica, avremo proteine con forme e funzioni diverse. (altro…)

Carboidrati: amici o nemici? Alcuni elementi per muoversi in questa giungla d’informazioni

I carboidrati sono da sempre tema di grandi dibattiti , falsi miti e vere e proprie battaglie.Le indicazioni che ci vengono date sui carboidrati dagli enti di salvaguardia della salute sono numerose e per i non addetti al settore possono sembrare poco chiare. Per comprenderle a pieno e non mal interpretarle, è necessario fare prima di tutto una distinzione tra gli zuccheri o carboidrati semplici e quelli complessi. (altro…)

Come lo stress influenza la nostra alimentazione ?

Cosa succede quando siamo stressati ? Come viene influenzata la ricerca del cibo ? Perché mangeremmo chili e chili di pasta e pane quando stiamo passando dei momenti difficili?

Cerchiamo di spiegare i motivi principali. (altro…)

Sopravvivere alle abbuffate

Ogni anno in questo periodo abbiamo sempre lo stesso problema:

“Come faccio a superare le feste senza diventare una botte ?”

A parte gli scherzi , la cosa principale da ricordare è che il nostro corpo, la nostra composizione corporea e il nostro stato metabolico si costruiscono durante tutti i 365 giorni dell’anno e, se abbiamo fatto tutto bene, non dobbiamo preoccuparci se durante Natale o , in generale, nel periodo festivo esageriamo qualche volta.

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Sensibilità insulinica : teoria e applicazioni pratiche. 2° parte

Se siete sopravvissuti alla prima parte oggi vi spiegherò nella pratica come fare a migliorare la vostra sensibilità insulina.

…Allenatevi , mangiate bene, non esagerate e allenatevi…

Fine!

Questa seconda parte potrebbe tranquillamente essere riassunta cosi ma perché tutti continuano a insistere e rompere le scatole con sto allenamento ? Già lavoro tutto il giorno, porto a scuola i bambini, sistemo la casa, riporto a casa i bambini, lavoro ancora, preparo da mangiare, sono stressato , finalmente arriva sera e mi sfondo di cibo fino a collassare…

Passa qualche mese o qualche anno e mi trovo 100kg , pieno di grasso, stanco, arrabbiato con tutto il mondo ma… non posso avere tempo anche per allenarmi !

Capisco che la società in cui viviamo ci porta ad avere ritmi e orari incredibili però spesso è la miglior scusa perché fondamentalmente siamo pigri e non vogliamo muoverci, vogliamo essere magri , tonici, senza cellulite e mangiare tutte le cazzate che ci troviamo sotto il naso.

Forse sono stato un po’ troppo duro però non venitemi a dire che è impossibile trovare 2-3 ore alla settimana da dedicare a noi stessi. Forse alla fine di questo articolo vi verrà più voglia… (altro…)

Sensibilità insulinica : teoria e applicazioni pratiche. 1° parte

Sono grasso e non dimagrisco!! Perché la mia composizione corporea non migliora?

Con questo articolo cercherò di spiegarvi la sensibilità insulinica, un argomento che veste un ruolo fondamentale nei processi metabolici del nostro corpo e che si contrappone all’ insulino resistenza che vi spiegherò nel prossimo articolo.

Mettevi comodi, concentratevi e se arriverete alla fine dell’articolo sarete già più magri.

Per spiegare cos’è la sensibilità insulinica e dire come fare a contrastarla bisogna fare una piccola introduzione per rendere il tutto più chiaro:

In quest’epoca di tuttologi e amanti del fitness tutti sanno che i carboidrati compongono la maggior parte della materia vivente del nostro mondo e che sono la principale benzina che il nostro corpo utilizza per produrre energia.

Quando noi facciamo un pasto ricco di carboidrati succede che questi zuccheri , una volta passata la barriera intestinale, vadano nel sangue (aumenta la glicemia) e il nostro corpo , o meglio le cellule beta del pancreas, producano INSULINA .

L’insulina è un ormone peptidico anabolico la cui funzione principe è l’assimilazione di glucosio e aminoacidi da parte delle cellule del corpo.

 Un ormone “Anabolico” indica che, quel determinato ormone, permette la formazione di qualcosa di grande partendo dal piccolo; l’insulina permette la formazione di glicogeno (partendo da singole molecole di glucosio), di proteine (partendo da singoli aminoacidi) e di Trigliceridi (partendo da singoli acidi grassi e glicerolo). (altro…)

Pasqua e tutte le proprietà cioccolato..

Tra pochi giorni sarà Pasqua è la quantità di cioccolato in tavola aumenterà in maniera esponenziale. Moltissimi di voi durante il periodo di quaresima avranno evitato dolci e cioccolato come fioretto e non vedono l’ora che sia domenica per affogare nello zucchero.

Esistono mille tipi di cioccolato:  al latte o fondente (Fondente al 70, all’80 e al 99%),   quello col peperoncino, col sale himalayano, con le nocciole , coi pistacchi… Sono tutti diversi e l’impatto che hanno sul nostro corpo è diverso.

Perché?

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Diete miracolose? No, semplicità e consapevolezza.

Viviamo nell’abbondanza e  negli sprechi ma  tutti vogliamo essere più magri.  Questo ci spinge ogni anno a cercare l’alimento miracoloso, la dieta perfetta e a spendere un sacco di soldi in prodotti e pastiglie che ci fanno solo del male. Purtroppo non è così facile trovare una soluzione, ma sappiamo entrambi che se ogni anno ricominci da capo significa che qualcosa non ha funzionato e  hai solo arricchito le tasche di qualche venditore di false speranze.

La restrizione calorica e grandi sacrifici non possono durare molto tempo. Se crediamo a tutte le diete “meno 10kg in 10 giorni”, alla “dieta detox” , a tutti i prodotti magici ecc ecc non riusciremo mai a  stare bene e a dimagrire. Il concetto è che non ci sono rimedi miracolosi  o trucchi magici, ma solo buon senso e consapevolezza ,  che associato all’impegno e alla costanza porterà a grandi risultati.  (altro…)

Ritenzione idrica

Oggi parleremo della bestia nera delle donne : ” LA CELLULITE ”

Solo a leggerlo molti si spaventano però nel dettaglio cos’è? come si previene? da cosa è dovuta? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

La pannicolopatia edemato fibrosa o fibrosclerotica (PEFS), è un disturbo provocato da un difetto nella microcircolazione, meglio conosciuto con il termine di cellulite,  che colpisce circa l’80% delle donne. Molti pensano che sia un semplice inestetismo, in realtà la cellulite, dal punto di vista medico, è una malattia di origine infiammatoria. (altro…)

Il sushi… quale scegliere?

Riso, pesce ed alghe:  un piatto completo e ben bilanciato con carboidrati, proteine e grassi polinsaturi. Vero,  ma al ristorante mangiamo davvero cosi?   Ormai il sushi è un piatto che sempre più spesso è presente nella nostra dieta, non riusciamo più a farne a meno e non ci sentiamo neanche in colpa perchè ” tanto è un po’ di riso con il pesce”.   Sicuri?

Nel menù di ogni ristorante giapponese possiamo scegliere tra numerosi piatti e combinazioni, alcune ben bilanciati (pochi) e altre completamente da evitare (tanti). Di seguito vedremo quelli da evitare e alcuni consigli per non togliersi il piacere di una cena con gli amici.

  1. Tempura:  anche se  di pesce o verdure la tempura va limitata perché le calorie sono tante, non sappiamo che olio è stato usato e sopratutto un pezzo tira l’altro e non ci regoliamo con le quantità. Normalmente una porzione di tempura di verdure può fornire anche più di 400 kcal. Risultato: grassi e affamati.
  2. Salse: queste abbondano sempre e con loro la quantità di sale aumenta tantissimo. La salsa di soia ad esempio è come sale liquido molto concentrato che favorisce la ritenzione idrica e l’ipertensione. Ogni cucchiaio fornisce quasi 10 grammi di sale, circa il doppio rispetto alla dose giornaliera raccomandata. Meglio usarla con moderazione o evitarla.
  3. Riso: più del 75% del sushi è composto da riso bollito condito con aceto di riso zuccherato. La quota di pesce e di alghe è minima e questo sbilancia completamente il piatto verso gli zuccheri, aumentando la glicemia con il risultato che dopo mezz’ora abbiamo ancora fame.

L’elenco degli alimenti da evitare potrebbe continuare però, fortunatamente, ci sono alcune strategie e scelte che ci permettono di goderci la cena senza troppi problemi bilanciando tutti i nutrienti. Il mio consiglio è di partire con un antipasto di edamame (fagioli di soia acerbi) o  alghe wakame che oltre allo iodio – hanno un elevato contenuto proteico e una buona presenza di vitamine, sali minerali, Omega 3 e aminoacidi tra cui l’arginina  e la taurina, utile per il buon funzionamento del fegato. Dopo proseguirei con del sashimi o dei roller di tonno o salmone semplici con avocado senza maionese o altre salse. (non più di 6 pezzi), oppure dei ravioli al vapore.  Il tonno è un pesce leggero e magro, ricco di proteine nobili, di ferro altamente biodisponibile e iodio e così anche il salmone che è un po’ più grasso ed è quindi ancora più ricco di acidi grassi omega 3 che hanno un effetto protettivo su cuore e cervello. Inoltre, il fatto che si mangino crudi li rende ancora più preziosi perché i principi nutritivi non si disperdono in cottura e anche il sapore resta intatto. Per concludere al meglio consiglio un po’ di frutta fresca di stagione.

Quindi facendo le giuste scelte si può mangiare il sushi però attenzione a dove andate perchè ,dietro al piatto tipico giapponese, si può nascondere l’anisakis, un piccolo parassita che può infestare  numerose specie ittiche come sardine, aringhe, acciughe, sgombri, totani e calamari. Una volta ingerita, la larva spesso muore e non dà sintomi ma in altri casi può provocare nausea, vomito, dolori addominali e febbre. Fortunatamente esiste una normativa europea che obbliga i produttori a congelare tutto il pesce commercializzato (quindi anche il crudo) a -20 gradi per almeno 24 ore in modo da eliminare il rischio. Purtroppo non è possibile controllare se il ristorante ha effettuato o meno l’abbattimento della temperatura, quindi meglio scegliere solo locali che possono darci una certa affidabilità , evitando magari sushi bar oppure un “all you can eat”. Vi ricordo che quando il pesce è esposto in una vetrinetta bisogna capire se è refrigerata, in caso contrario, meglio evitare.

Spero di avervi dato delle alternative e degli spunti su cui ragionare alla prossima cena di sushi. Ciao!